WHAT'S THE
CONCEPT

Michelangelo Rossino – STAR.T Statement
La mia ricerca artistica si sviluppa in parallelo e in dialogo costante con una lunga e articolata attività professionale nel campo della pubblicità visiva, della fotografia e dell’illustrazione. Un doppio binario che mi ha permesso di esplorare con libertà, ma anche con rigore, l’intera evoluzione tecnica dell'immagine contemporanea: dalla pittura a olio degli esordi alle attuali sperimentazioni con l’intelligenza artificiale.
Nella mia attività pubblicitaria – avviata negli anni ’80 e riconosciuta da premi come l’ADCI Gold, il premio al Salone del Libro, e la selezione pluriennale tra i “200 Best Digital Artists” di Lürzer’s Archive – ho avuto il privilegio di collaborare con brand di rilievo internazionale (Audi, Lavazza, Poste Italiane, Ferrero, Eni, Stellantis). Questo percorso ha rappresentato non solo una fonte economica e professionale, ma un vero laboratorio tecnologico. Mi ha condotto dall'analogico al digitale, dal CGI all’uso di software avanzati per il controllo delle AI, come ControlNet su Stable Diffusion e Krita AI.
La mia produzione artistica autonoma ha sempre mantenuto una forte impronta concettuale e installativa. Fin dai primi anni, il lavoro su tele parzialmente cancellate, telai bruciati o segmentati ha attirato l’attenzione di critici come Filiberto Menna, Francesco Poli e Mario Bertoni. Quest’ultimo ha parlato di “indizi di permutabilità dell’opera”, un tema che ritorna anche oggi nell’uso delle AI generative: macchine capaci di creare infinite variazioni, ma che sotto la mia regia diventano strumenti per immagini uniche, meditative, cariche di intenzionalità.
Progetti come Underwater Landfill Exploration – o progetti installativi partecipativi come Radice Stellare o Galassie in cortile – testimoniano la volontà di tenere insieme mondi diversi, linguaggi opposti, sensibilità coesistenti. Un’attitudine eclettica che è cifra costante del mio lavoro.
Lo studio – sito nella periferia torinese tra Po e Dora – diventa parte attiva dell’opera, spazio ibrido dove passato e presente, fisico e digitale, umano e algoritmo si contaminano. L’attitudine eclettica che mi contraddistingue non è un’estetica della dispersione, ma una strategia di attraversamento: un metodo per restare poroso, sensibile ai cambiamenti, capace di trasformare il mestiere in gesto, la tecnica in linguaggio, l’esperienza in visione.
Questo approccio trova ulteriore espressione in STAR.T, una piattaforma collaborativa da me fondata per mettere in rete e sostenere giovani professionisti attivi nei linguaggi visivi contemporanei. STAR.T riunisce una nuova generazione di artisti, illustratori, esperti di CGI, creatori di immagini con AI ed esperti di fotoritocco, favorendo uno spazio dove la competenza tecnica e la sperimentazione creativa si intrecciano.
L’obiettivo è integrare saperi e specializzazioni diverse in un dialogo fluido e aperto – offrendo non solo mentorship, ma anche produzione condivisa, scambio di competenze e sviluppo di progetti innovativi. STAR.T si propone di avvicinare i giovani talenti a strumenti spesso complessi o poco esplorati, promuovendo un approccio più profondo e consapevole alla costruzione dell’immagine digitale.
In un tempo in cui la creazione visiva è sempre più accelerata e frammentata, STAR.T promuove confronto e profondità come nuove basi per la crescita artistica e l’innovazione culturale.
Michelangelo Rossino – STAR.T Artist Statement
My artistic research unfolds in constant dialogue with a long and multifaceted professional career in visual advertising, photography, and illustration. This dual path has allowed me to explore—with both freedom and discipline—the full technical evolution of contemporary image-making: from early oil painting to the current experimentation with artificial intelligence.
Since the 1980s, my advertising work has been recognized with awards such as the ADCI Gold Prize, the Reading Prize at the Turin Book Fair, and repeated inclusion in Lürzer’s Archive’s "200 Best Digital Artists." I’ve collaborated with major international brands (Audi, Lavazza, Poste Italiane, Ferrero, Eni, Stellantis), not only as a source of income, but as a technical and conceptual laboratory. This journey led me from analog to digital, from CGI to advanced AI tools like ControlNet for Stable Diffusion and Krita AI—technologies that, unlike more popular platforms such as Midjourney, allow for a much deeper level of creative control.
My independent artistic work has always retained a strong conceptual and installation-based foundation. Since the early years, my partially erased canvases and burned or deconstructed frames have drawn the attention of critics such as Filiberto Menna, Francesco Poli, and Mario Bertoni. The latter spoke of "signs of the artwork’s permutability"—a concept that resurfaces today through generative AI: machines capable of infinite variations, yet under my direction, become tools for creating unique, reflective, and intentional images.
Projects like Underwater Landfill Exploration—or participatory installations such as Radice Stellare and Galassie in cortile—express my desire to unite different worlds, opposing languages, and coexisting sensitivities. An eclectic attitude that has consistently marked my practice.
My studio—located on the outskirts of Turin, between the Po and Dora rivers—is an active part of the work: a hybrid space where past and present, physical and digital, human and algorithmic, intertwine. This eclecticism is not aesthetic dispersion, but a strategy of traversal: a way to remain porous, responsive to change, and capable of transforming craft into gesture, technique into language, and experience into vision.
This approach finds further expression in STAR.T, a collaborative platform I founded to connect and support emerging professionals working across visual disciplines. STAR.T brings together a new generation of artists, illustrators, CGI specialists, AI image creators, and retouching experts, fostering a space where technical expertise and creative experimentation merge.
The goal is to integrate diverse skill sets in a fluid, open dialogue—offering not only mentorship but also shared production, cross-training, and innovative project development. By bringing young talents into contact with tools that are often complex or underexplored, STAR.T encourages a deeper, more conscious engagement with digital image-making.
In a time when visual creation is increasingly accelerated and fragmented, STAR.T proposes slowness, exchange, and depth as the new foundation for artistic growth and cultural innovation.